Ispra: nel 2010 aumentati i rifiuti in Italia

07:4208/062012
L'ISPRA istituto Italiano Superiore pre la Protezioe e la Ricercca Ambientale disegna un quadro sconfortante per la produzione di spazzatura in Italia, ma il Veneto è il migliore nella raccolta differenziata.

Brutte notizie arrivano dal “Rapporto rifiuti urbani – edizione 2012” presentato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Il quadro che ne è esce riferito all’anno 2010, è sconfortante, con la produzione di spazzatura che ha raggiunto i 32,5 milioni di tonnellate, ovvero l’1,1 per cento in più rispetto all’anno precedente. C’è da registrare, però, una riduzione del conferimento in discarica di 523 mila tonnellate (meno 3,4 per cento). Numeri che se confrontati con il resto dell’Europa fatto capire come il nostro Paese debba fare ancora un salto di qualità. Per l’Eurostat, nel 2010 nei ventisette Paesi dell’Unione Europea sono state prodotte circa 252,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, l’1,1 per cento in meno rispetto al 2009. In Italia, sono le regioni del Centro a registrare l’aumento più significativo (più 1,9 per cento), seguite da quelle settentrionali (più 1,3 per cento) e meridionali (più 0,4 per cento). Ogni abitante del Centro, ha prodotto nel 2010 9 chilogrammi di rifiuti in più rispetto al 2009, mentre sono stati tre i chilogrammi in più di ogni italiano del Nord, contro i due chili del Sud. Con una media nazionale di quattro chili di rifiuti urbani pro capite in più.
Le regioni che più producono rifiuti, a livello pro capite, sono l’Emilia Romagna, la Toscana, la Valle d’Aosta, la Liguria e il Lazio. La minore, invece, è della Basilicata. La Campania produce sempre più spazzatura.  La media nazionale di raccolta differenziata è di 189 chilogrammi per abitante. Sono 262 i chili per abitante riciclati al Nord, 166 al Centro e, per la prima volta, il Sud supera i 100 chili.
Al Nord è il Veneto il più attivo nella raccolta differenziata, con una percentuale del 58,7 per cento (più 1,2 per cento rispetto al 2009), seguito dal Trentino Alto Adige (57,9 per cento) e il Piemonte (50,7 per cento); al Centro, sono Marche a primeggiare, (39,2 per cento) e una crescita del valore del 9,5% per cento; a ruota seguono la Toscana (36,6 per cento e più 1,4 per cento rispetto all’anno precedente), l’Umbria (32 per cento) e il Lazio, con appena il 16,5 per cento. Roma è appena sopra a questa percentuale. Al Sud, la raccolta differenziata in Campania si attesta al 32,7 per cento, con Salerno al 55,2 per cento e il 50 per cento ad Avellino. La città di Napoli, nonostante l’emergenza rifiuti, ha raggiunto il 26,1 per cento, contro il 24,4 per cento del 2009.
Nel 2010, gli impianti di incenerimento operativi erano cinquanta. La maggior erano al Nord (56 per cento) e, in particolare, in Lombardia ed Emilia Romagna. Nel Centro operavano tredici impianti  e nove al Sud./www.isprambiente.gov.it