Legalità e Ambiente
AL SERVIZIO AMBIENTE DELLA PROVINCIA DI VENEZIA IL PREMIO AMBIENTE E LEGALITA' 2013 DI LEGAMBIENTE
Al Servizio Ambiente della Provincia di Venezia è stato assegnato il Premio ambiente e legalità 2013 per “l’efficace e intenso impegno – attraverso pratiche amministrative innovative come il Tavolo interforze per i controlli ambientali - nell’implementazione di efficaci sistemi di controllo e nel contrasto alle varie forme d’illecito ambientale”.
A ricevere il prestigioso premio, che Libera e Legambiente riconoscono ai difensori della legalità contro l’ecomafia e la criminalità ambientale, sono stati: Maria Carmela Lanzetta, già Sindaco di Monasterace (Reggio Calabria).per il coraggio, il senso di responsabilità e lo spirito civico con cui ha assolto il suo compito di primo cittadino del Comune di Monasterace, esponendosi anche a gravi rischi personali; Federico Bisceglia, Sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Napoli per il continuo lavoro svolto, da ultimo presso la Procura della Repubblica di Brescia nella tutela dell’ambiente, e nel contrasto alle varie forme di criminalità ambientale, anche di tipo mafioso. Ammiraglio Domenico De Michele, Direttore marittimo della Sicilia Orientale delle Capitanerie di porto per l’importante attività di controllo in materia di tutela degli ecosistemi marini e costieri e di contrasto dei fenomeni illegali, dalla pesca di frodo, alla gestione illegale dei rifiuti e all’abusivismo edilizio; Ing. Giovanni Corbetta – Direttore della società consortile Ecopneus per l’impulso dato alla filiera del recupero e riciclo dei penumatici fuori uso;Flavio Zanini - comandante interregionale dell'Italia Nord-Orientale della Guardia di finanza per l’attività di controllo e le importanti inchieste condotte dal Comando regionale della Guardia di finanza del Veneto, sia in materia di traffico e smaltimento illegale di rifiuti con annessi fenomeni di frode, Giacomo Di Girolamo – direttore del quotidiano online MARSALA.IT per l’ottimo lavoro giornalistico svolto da tutta la redazione, in particolare sui temi dell’aggressione al territorio e della legalità nella provincia di Trapani. DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA per l’importante lavoro di analisi e di inchiesta relativo agli interessi delle organizzazioni mafiose nella gestione illegale dei rifiuti e negli appalti per la realizzazione di opere pubbliche, Emanuele Feltri – agricoltore biologico a Paternò (Catania) per la sua attività d’imprenditore che ha scelto di puntare su uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura e di resistere contro ogni forma di violenza e intimidazione criminale. Sergio Costa - Comandante provinciale del Corpo Forestale di Napoli. per l’intensa attività d’indagine, svolta in particolare nel corso del 2012 nella “terra dei fuochi”, che ha portato al sequestro di discariche abusive di rifiuti pericolosi con l’inquinamento di pozzi d’acqua utilizzati per l’irrigazione di terreni agricoli. SETTORE POLITICHE AMBIENTALI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA per le pratiche amministrative innovative, come il Tavolo interforze per i controlli ambientali, Piero Vincenti, Comandante del NOE di Milano Comando tutela ambiente, Arma dei carabinieri. per le inchieste relative alle infiltrazioni della ‘ndrangheta nello smaltimento illegale dei rifiuti in Lombardia che hanno portato all’esecuzione di diverse ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori ritenuti appartenenti a famiglie mafiose. Antonino De Masi – imprenditore titolare della De Masi Costruzioni a Rizziconi, nella piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) per il coraggio e la determinazione dimostrati nella denuncia dei fenomeni estorsivi da parte della ‘ndrangheta e per l’alto senso di eticità manifestato nel suo modo di intendere il lavoro d’impresa; Vice questore aggiunto Claudio D’Amico - Comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato di Arezzo per l’attività di indagine e repressione dei traffici illegali di rifiuti in provincia di Arezzo.
PROGETTO RETE DI VIGILANZA AMBIENTALE
La Provincia di Venezia da anni ha adottato un progetto pilota denominato “Rete di vigilanza ambientale” diretto a creare e istituzionalizzare meccanismi di condivisione e sinergia tra le varie forze di polizia e organismi di controllo che si dedicano alla tutela dell’ambiente.
La prima fase del progetto ha determinato la stipula di alcuni Protocolli d’intesa in materia di vigilanza ambientale con i principali Corpi di polizia e Enti di controllo operanti sul territorio provinciale. E' nato di conseguenza un Tavolo Tecnico di coordinamento sotto l’egida della Procura della Repubblica di Venezia, tale organismo persegue finalità di reciproca collaborazione e organizza gruppi operativi “interforze” diretti a promuovere specifiche campagne di controllo ambientale.
I risultati ottenuti sono stati molto positivi. Ad esempio, nel solo anno 2011 l’ attività di controllo, svolta dalle Forze di Polizia in collaborazione con gli uffici del Servizio Ambiente e della Polizia provinciale, ha determinato sanzioni amministrative per oltre 550.000,00 Euro, parte dei quali girati alle forze di polizia. Nel 2012 il dato relativo alle entrate da sanzioni ambientali è oltre i 507.000 Euro.